mercoledì 26 febbraio 2014

Sull'editoria digitale...


Il mio libro (anzi, e-book) è uscito verso la metà di dicembre, quindi posso dire di essere in questo mondo da circa due mesi. E per quanto la mia vita non sia affatto cambiata da allora, ho avuto modo, nel mio piccolo, di guardarmi intorno e di fare delle dovute analisi sull'editoria digitale.
  Della serie: vale o non vale?
 Diciamo che si potrebbe parlarne all'infinito, ma cercherò di fermarmi sui punti salienti.

Innanzitutto: scordatevi di diventare famosi. Con l'editoria, a parte rarissimi casi, non farete mai soldi a palate. Al massimo potete aspettarvi di farvi notare con un libro autoprodotto e che la Newton Compton acquisti i vostri diritti, ma sono cose che avvengono col contagocce e che per avviarsi ci mettono anni. Insomma, se persino pubblicare con Einaudi o Mondadori non assicura successo o ricchezza...
  Mi auguro però che non vogliate pubblicare per questo motivo. Mi auguro che vogliate pubblicare per l'autogratificazione, sennò vi conviene iscrivervi ad Amici o a X-factor, perché è quella la strada che fa per voi.
  Al che voi potrete ricordarmi che molti successi moderni sono inizialmente iniziati proprio sull'etere, ma vi ricordo che quasi tutti vengono dall'America, dove lì l'editoria digitale consiste nel 30% del mercato editoriale. Da noi in Italia invece è solo un 3% (o forse 2%, non vorrei sbagliare...) e per quanto sia in continua espansione, non può ancora garantire la medesima diffusione che può dare un libro di carta. A questo poi si aggiunge quella fetta di nostalgici che "Eh, ma l'odore della carta..." che di certo non favoriscono una diffusione di un mezzo forse freddo e distaccato, ma comunque comodo e che favorisce una maggiore distribuzione a costi minori.
  Perché io non sono così dentro l'ambiente da essere a conoscenza di tutti i crismi, le procedure, le pratiche ed i costi, però certe cose si vedono ad occhio nudo.
  L'editoria digitale consiste nel vendere una cosa che, a conti fatti... non esiste. Io pago e il file di un libro viene trasferito sul mio ebook-reader. Non ho un libro materiale da mettere sulla mensola, e quindi neanche nessuna mensola che rischia di inclinarsi per il peso. Si risparmia sul costo della carta e della rilegatura, permettendo così a molti di poter aprire l'attività dei sogni senza consti eccessivi perché da pagare ci sarebbe, a conti fatti, solo l'impaginazione.
  A questo poi si aggiunge la possibilità di pubblicare libri. Perché pubblicarli secondo i 'metodi tradizionali' è un costo davvero esoso, e si dovevano scegliere gli autori in una maniera davvero coscienziosa. Ad esempio, un autore merita ma io posso permettermi di pubblicarne dieci all'anno, e secondo i miei calcoli lui sarebbe solo all'undicesimo posto? Va bene che gli altri, sempre secondo me, sono meglio, ma penso che tutti quelli che abbiano almeno un briciolo di talento debbano meritare almeno un minimo di visibilità. Oppure: questo libro è bellissimo ma solo in tre persone lo capiranno, quindi devo scartarlo perché, anche se sono un editore coraggioso, devo garantirmi delle entrate già misere perché la mia casa editrice è indie e non può permettersi più di tanto.
  Con l'editoria digitale l'editore non deve più scervellarsi in questa maniera. Questo libro mi piace e penso che meriti di essere pubblicato? E allora vai col limbo!
  Senza contare poi che non ci si deve più adoperare per far entrare i libri in certi circoli di diffusione o sbattersi per essere in un certo ramo distributore (per quanto ci si sforzi, i libri degli editori indie non si trovano mai in libreria e pure ordinarli è un casino) perché la distribuzione principale è l'etere. Io, lettore in cerca di nuove storie, vago sull'internetto e scopro questa casa, vedo un libro che mi attizza e... zac!... lo compro a costo irrisorio senza alzarmi dalla sedia.
  Adesso ditemi se questo non è conveniente.
 Senza contare l'auto pubblicazione, anche se lì su dieci libri autopubblicati su Amazon che ho letto, sette  erano delle cagate pazzesche, due abbastanza mediocri e uno molto bello - segno che l'editoria deve comunque favorire un po' di editing e qualche filtro.

Insomma, l'editoria digitale è un mondo ancora in via di sviluppo (almeno, da noi in Italia) ma che offre numerose opportunità, sempre che noi ci adoperiamo per favorire che ciò accada.
  Quindi, se sei un autore e ti offrono l'occasione su pubblicare sul digitale, non rifiutare. E' sempre un modo per farsi conoscere e che, oltre a degli innegabili svantaggi, offre dei vantaggi considerevoli. E non lo dico solo perché ho pubblicato con un editore digitale.
  Ciò non toglie che la carta forse ha più fascino e più presa economica, ma se si vuole entrare in questo mondo, forse è meglio prendere in considerazione ogni fattore.

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